Tutto quello che c’è da sapere (o quasi) sulla sindrome delle apnee ostruttive del sonno in età pediatrica

Marcella Gallucci, Emanuela di Palmo, Luca Bertelli, Giampaolo Ricci

Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche, Clinica Pediatrica, Università di Bologna

I disturbi respiratori del sonno comprendono un ampio spettro di patologie di cui la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Obstructive Sleep Apnea Syndrome, OSAS) rappresenta la manifestazione clinicamente più significativa che raggiunge una prevalenza del 5-7% nel bambino. L’OSAS è un disturbo respiratorio caratterizzato da episodi di ostruzione completa o parziale delle alte vie aeree che disturbano la ventilazione e l’architettura del sonno. In età pediatrica il fattore di rischio più comune è la presenza di ipertrofia adeno-tonsillare, seguita da altri fattori patogenetici indipendenti tra cui l’obesità, le anomalie cranio-facciali e le patologie neuromuscolari. La diagnosi può essere insidiosa ma fondamentale per prevenire le morbidità associate (disturbi neuro-comportamentali, complicanze cardio-vascolari), talora non completamente reversibili dopo specifico trattamento. La polisonnografia notturna rappresenta il gold standard per la diagnosi e la stima della severità, ma la pulsossimetria può essere un valido strumento di screening soprattutto nei bambini senza fattori di rischio aggiuntivi. L’approccio terapeutico dovrebbe essere sempre graduale e guidato dalla severità del disturbo e prevede diverse opzioni terapeutiche sia mediche che chirurgiche. 

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