Si può essere allergici solo ai cani di sesso maschile?

A cura della Commissione Diagnostica Allergologica della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP): Pasquale Comberiati, Stefania Arasi, Simona Barni, Davide Caimmi, Fernanda Chiera, Carla Mastrorilli, Umberto Pelosi, Francesco Paravati (coordinatore)

Negli ultimi decenni, la sensibilizzazione allergica al cane è aumentata sensibilmente nei paesi “occidentalizzati”, dove è frequente possedere un animale domestico. In questi paesi, la prevalenza della sensibilizzazione per il cane può superare il 20% nella popolazione atopica e tende ad aumentare progressivamente dall’età pediatrica a quella adulta. L’esposizione al cane nei soggetti sensibilizzati può provocare sintomi respiratori allergici di rinite e asma, ma può anche influire sulla qualità della vita dell’intera famiglia. Evitare l’esposizione al cane, allontanandolo dall’ambiente domestico, potrebbe non essere emotivamente accettabile per le famiglie proprietarie di questi animali. Inoltre è noto che gli allergeni del cane sono molto volatili e vengono trasportati dai vestiti, potendo quindi trovarsi anche in ambienti pubblici dove i cani non sono presenti, come scuole e uffici. 

L’introduzione della diagnostica molecolare ha permesso di caratterizzare meglio il profilo di sensibilizzazione allergica al cane. Gli allergeni molecolari più noti del cane sono le lipocaline Can f 1, 2, 4 e 6, e l’albumina sierica Can f 3, che si trovano principalmente nella saliva, ma anche nella forfora e nel pelo dove si deposito per leccamento. Can f 1 è l’allergene maggiore e viene rilevato nella maggior parte dei pazienti sensibilizzati al cane. Recentemente è stato individuato un nuovo allergene maggiore, Can f 5, a cui risulta mono-sensibilizzato circa il 30-60% dei soggetti con test allergologici positivi per il cane. Can f 5 è una kallicrenia di origine prostatica, e come tale viene prodotta solo degli esemplari di cane maschio, trovandosi principalmente nelle urine, ma anche negli estratti di peli e di forfora. Can f 5 non sembra cross-reagire con le altre molecole allergeniche del cane e la sua produzione è ridotta negli esemplari di cane maschio sterilizzato. 

Tutto ciò suggerisce che i soggetti allergici al cane potrebbero reagire in modo diverso al cane maschio rispetto a quello femmina, a seconda del profilo di sensibilizzazione allergenica molecolare. Per tal motivo, Schoos e colleghi hanno voluto valutare in uno studio clinico randomizzato in doppio cieco se i pazienti mono-sensibilizzati a Can f 5 potessero tollerare l’esemplare femmina di cane. 

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