Marcia Atopica: ci sono nuove evidenze?

Angela Klain, Cristiana Indolfi, Giulio Dinardo, Dario Bifulco, Gaetano Quaranta, Chiara Lucia Bencivenga, Fabio Decimo, Michele Miraglia del Giudice

Dipartimento della Donna del Bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica, Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”

Il concetto di marcia atopica è stato introdotto circa 15 anni fa per definire la progressione temporale di diverse condizioni allergiche, da dermatite atopica e allergie alimentari nella prima infanzia allo sviluppo di asma e rinite allergica nei bambini più grandi. Questa progressione temporale riflette la progressione spaziale della marcia atopica, partendo dalla cute e dal tratto gastrointestinale fino a interessare alte e basse vie aeree.

Attualmente, la definizione di marcia atopica intesa come progressione sequenziale di dermatite atopica, allergia alimentare, asma e rinite allergica è molto dibattuta; infatti, recenti studi 1-4 hanno sottolineato la complessa eterogeneità delle malattie atopiche, che non può essere spiegata in maniera semplicistica come un modello progressivo lineare, quanto piuttosto come un “multimorbidity framework”, cioè uno spettro di disordini atopici associabili tra loro in diverse combinazioni spaziali e temporali. Le nuove evidenze sulla progressione atopica forniscono le basi per la ricerca di meccanismi sottostanti le malattie atopiche non ancora conosciuti e di strategie per il trattamento e la prevenzione.

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