Lipid transfer protein

a cura della Commissione Allergie Alimentari della SIAIP: Barbara Cuomo 1, Annamaria Bianchi 1, Francesca Atzeri 3, Giulia Brindisi 4, Francesca Ferrara 5, Giusy Romano 6, Elvira Verduci 7, Mauro Calvani 8

1 UOC Pediatria, Ospedale Belcolle, Viterbo; 2 UOC di Pediatria, Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini, Roma; 3 UOC Pediatria Neonatologia ASST Rhodense P.O. Garbagnate Milanese; 4 Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università degli Studi di Roma La Sapienza; 5 Unità Operativa di Pediatria, ASST Fatebenefratelli Sacco, Milano; 6 Scuola di Specializzazione in Pediatria, Università “Magna Graecia” di Catanzaro; 7 Dipartimento di Scienze della Salute Università degli Studi di Milano; 8 UOC di Pediatria, Azienda Ospedaliera S. Camillo Forlanini, Roma

Le proteine non specifiche di trasporto dei lipidi (nsLTPs) sono proteine filogeneticamente molto antiche e altamente conservate espresse in tutto il regno vegetale con funzione di difesa. Sono resistenti alla digestione e alla cottura e stabili ai cambiamenti del pH e possono determinare reazioni allergiche di gravità variabile fino allo shock anafilattico. Notoriamente le nsLTPs sono la causa più frequente di allergia alimentare negli adulti e adolescenti, ma la sensibilizzazione si instaura precocemente e prevale in età infantile. Nei soggetti allergici le reazioni sono frequenti per assunzione di frutta della famiglia delle Rosaceae come pesca o mela e per assunzione di frutta con guscio. Di solito si osservaziono reazioni a più di un alimento a causa della cross-reattività tra le diverse nsLTP. La diagnosi si basa sulla storia clinica e sull’identificazione delle IgE specifiche e nei casi dubbi sulla risposta al Test di Provocazione Orale (TPO). La terapia  prevede l’eliminazione dalla dieta degli alimenti che sono causa di reazioni avverse mentre è possibile proseguire l’assunzione di quelli tollerati nonostante la sensibilizzazione.

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