Le vaccinazioni nel soggetto con difetto della risposta immunitaria: raccomandazioni della Rete Italiana delle Immunodeficienze Primitive (IPINET)

Baldassarre Martire 1, Chiara Azzari 2, Raffaele Badolato 3, Clementina Canessa 2, Emilia Cirillo 4, Vera Gallo 4, Simona Graziani 5, Tiziana Lorenzini 3, Cinzia Milito 6, Raffaella Panza 7, Viviana Moschese 5 in collaborazione con IPINET (Italian Primary Immunodeficiency Network) In linea con la Commissione Vaccini della SIAIP

1 UOC di Pediatria e Neonatologia, Ospedale ‘‘Mons. Dimiccoli”, Barletta Asl BT; 2 Unità di Immunologia Pediatrica, Ospedale ‘‘Anna Meyer” Università di Firenze; 3 Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali, Università di Brescia; 4 Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, sezione Pediatrica, Università Federico II, Napoli; 5 UOSD di Immunopatologia e Allergologia Pediatrica, Policlinico Tor Vergata, Università di Roma Tor Vergata; 6 Dipartimento di Medicina Molecolare, Università Sapienza di Roma; 7 UOC di Terapia Intensiva Neonatale, Ospedale ‘‘Policlinico-Giovanni XXIII”, Università di Bari

in collaborazione con IPINET (Italian Primary Immunodeficiency Network) in linea con la Commissione Vaccini della SIAIP

Commissione Vaccini della SIAIP:  Viviana Moschese (coordinatrice), Loredana Chini, Rosy Dellepiane, Baldassarre Martire, Davide Montin, Giorgio Ottaviano, Caterina Rizzo, Maria Sangerardi, Mayla Sgrulletti

 

Evidenze scientifiche dimostrano come, in numerose forme di difetto della risposta immunitaria, la vaccinazione sia in grado di indurre un effetto protettivo a volte subottimale, altre volte adeguato. In ogni caso la decisione di vaccinare il soggetto immunocompromesso non può prescindere da una precisa valutazione dei rischi e dei benefici e dalla definizione di strategie vaccinali personalizzate per ogni paziente. La rete IPINET ha di recente prodotto un documento per fornire indicazioni sul programma vaccinale dei soggetti con disordini immunitari primitivi e secondari, sulla base dell’evidenza scientifica attualmente disponibile e dell’esperienza e la pratica clinica dei Centri afferenti alla rete. Ne sono nate raccomandazioni rivolte alla classe medica, in particolare medici di medicina generale e pediatri di famiglia, che possono facilitare la decisione di quando e quali vaccini somministrare nelle principali categorie di immunodeficienza per garantire la migliore protezione immunitaria con il minor rischio di eventi avversi. Il documento infine enfatizza l’importanza della “immunità solidale” cioè della vaccinazione della collettività come unico strumento di protezione in tutti quei casi in cui la somministrazione dei vaccini risulta essere controindicata per questi pazienti. 

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