Le reazioni di ipersensibilità agli antinfiammatori non steroide

a cura della Commissione Farmaci e Latice della SIAIP: Silvia Caimmi1, Fabrizio Franceschini2, Carlo Caffarelli3, Diego G. Peroni4, Giuseppe Crisafulli5, Roberto Bernardini6 (coordinatore)

1Clinica Pediatrica, Fondazione IRCCS, Policlinico San Matteo, Pavia; 2 UOC Pediatria, Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti”, Ancona; 3 Clinica Pediatrica, Dipartimento di Pediatria, Università di Parma; 4 Dipartimento di Pediatria, Università di Verona; 5 UO Allergologia, Dipartimento di Pediatria, Università di Messina; 6 UOC Pediatria, Nuovo Ospedale San Giuseppe, Empoli

Le reazioni di ipersensibilità agli antinfiammatori non steroidei (FANS) costituiscono, dopo quelle agli antibiotici, la principale causa di ipersensibilità a farmaci. Le più comuni manifestazioni cliniche coinvolgono il solo tratto respiratorio (rinosinusite, asma) o cutaneo (orticaria e angioedema) o sono generalizzate (anafilassi). I pazienti affetti spesso presentano quadri clinici respiratori o cutanei sottostanti e la concomitante assunzione di FANS può favorire la comparsa di sintomi riferiti a tali quadri clinici. Alcune classi di FANS possono causare tossidermie, che sottendono una base immuno-allergica. Una diagnosi precoce, associata a un’adeguata terapia, una valutazione medica e di uno specialista allergologo sono necessarie al fine di diminuire la morbidità e il rischio di potenziale mortalità, legato a tali reazioni avverse.

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