Latte di capra: proprietà nutrizionali e nuove prospettive di utilizzo

Elvira Verduci, Carlotta Lassandro, Benedetta Mariani, Francesca Moretti, Enza D’Auria, Giuseppe Banderali

Clinica Pediatrica, Dipartimento di Scienze della Salute Ospedale San Paolo, Università degli Studi di Milano

Un prodotto del settore lattiero-caseario che ultimamente sta andando incontro ad una rapida crescita è il latte di capra; la sua diffusione nella popolazione è legata alla sua maggiore digeribilità rispetto al latte vaccino, oltre che alla percezione di questo prodotto come alimento sano, salutare e maggiormente sostenibile per l’ambiente.

Per quanto globalmente sia abbastanza simile al latte vaccino tradizionale, il latte di capra presenta differenze importanti: i lipidi in esso contenuti sono strutturalmente di dimensioni inferiori (e, quindi, più semplici da digerire) e qualitativamente diversi (la percentuale di acidi grassi a media catena è maggiore), ha un contenuto proteico mediamente più elevato, maggiori quantità di soluti e basso contenuto di vitamine e di folati. Per quanto concerne i carboidrati invece, presenta un buon profilo olisaccaridico con attività prebiotica, come il latte materno, ed elevate quantità di lattosio, importante per l’assorbimento di calcio, fosforo e magnesio e per l’utilizzo di vitamina D.

Essendo, nel complesso, abbastanza simile al latte vaccino tradizionale, non deve essere proposto come alternativa nei lattanti e nei bambini con allergia alle proteine del latte vaccino, anche perché, pur avendo un carico antigenico inferiore, sono stati riportati casi di cross-reattività tra proteine bovine e caprine e casi di reattività verso le sole proteine caprine.

Ad oggi, in Italia, le formule a base di latte di capra non sono disponibili; secondo l’EFSA, comunque, se adeguatamente modificato, il latte di capra potrebbe essere utilizzato quale alternativa al latte vaccino per la preparazione delle formule per lattanti.

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