Indagine conoscitiva sul comportamento degli allergologi pediatri italiani nei confronti di bambini con allergia al pesce

A cura della Commissione Allergia Alimentare della SIAIP: Alberto Martelli1 (coordinatore), Loredana Chini2, Iride Dello Iacono3, Annalisa Ferlisi4, Paolo Meglio5, Giovanna Monti6, Maria Carmela Verga7

1Divisione Pediatria. Ospedale Santa Corona. Garbagnate Milanese; 2Allergologia-Immunologia Pediatrica, Policlinico Tor Vergata, Università di Roma Tor Vergata, Roma; 3Unità Operativa di Pediatria ed Allergologia Pediatrica. Ospedale Fatebenefratelli, Benevento; 4Istituto di Biomedicina e Immunologia Molecolare CNR-Palermo; 5Pediatra di famiglia, ASL RMC, Roma; 6Dipartimento di Pediatria, Ospedale Regina Margherita, Torino; 7Pediatra di famiglia, A.S.L. “Salerno”

Il pesce costituisce una frequente causa di allergia alimentare. Ad oggi non ci sono indicazioni univoche sul comportamento da adottare nei confronti dei pazienti con sospetta Allergia alle Proteine del Pesce (APP). È stato valutato l’approccio diagnostico/terapeutico seguito nei principali centri allergologici italiani. Materiali e metodi. È stata condotta un’indagine sul comportamento degli allergologi pediatri italiani in 91 Centri Allergologici (CA), somministrando un questionario a risposta multipla. Sulle risposte, anonime, è stata effettuata l’analisi statistica. Risultati. Sono pervenuti 68 questionari. Oltre il 60% dei CA segue pazienti di età superiore a 14 anni. Nei CA accedono numerosi pazienti con sospetto di Allergia Alimentare (AA), a fronte di un bassissimo numero di diagnosi confermate. Il pesce più frequentemente responsabile di APP è il merluzzo. Il numero ed il tipo di test diagnostici che gli allergologi praticano per valutare la sensibilizzazione ad alimenti è variabile. Nel 75,8% dei casi viene praticato Prick by Prick (PbP) con alimento fresco crudo e cotto, ma solo nel 9% viene praticato il Test di Provocazione Orale. Le prescrizioni dietetiche non sono uniformi. Solo nel 18,2% dei CA è stato elaborato un protocollo diagnostico/terapeutico per l’APP. Conclusioni. L’indagine ha fatto emergere una diffusa eterogeneità di comportamento. È opportuno arrivare a definire un percorso coordinato e condiviso nella diagnosi e nel trattamento dell’APP.

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