Immunodeficienze primitive e autoimmunità: meccanismi d’azione, nuovi geni e manifestazioni cliniche inusuali

Review

Commissione di Immunologia della SIAIP: Giuliana Giardino 1, Stefania Corrente 2, Lucia Leonardi 3, Bianca Cinicola 3, Lucia Pacillo 4, Riccardo Castagnoli 5, Silvia Federici 6, Stefano Volpi 7, Francesco La Torre 8, Annarosa Soresina 9, Vassilios Lougaris 9, Caterina Cancrini 4, Fabio Cardinale 8 (coordinatore)

1Dipartimento di Scienze Mediche Traslazionali, Università degli Studi Federico II di Napoli; 2 Dipartimento di Pediatria, Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma; 3 Dipartimento Materno-Infantile e Scienze Urologiche, Sapienza Università di Roma; 4 Dipartimento di Pediatria, Divisione di Malattie Immunologiche e Infettive, Unità di Ricerca di Immunodeficienze Primitive, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, IRCCS, Roma; 5 Dipartimento di Pediatria, Clinica Pediatrica, Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo, Università degli Studi di Pavia; 6 Divisione di Reumatologia, IRCCS, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma; 7Centro per le Malattie Autoinfiammatorie e le Immunodeficienze, IRCCS Istituto Giannina Gaslini, Università degli Studi di Genova; 8 Dipartimento di Pediatria, Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Bari; 9 Clinica Pediatrica, ASST-Spedali Civili di Brescia; 10 Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali, Clinica Pediatrica e Istituto per la Medicina Molecolare A. Nocivelli, Università di Brescia e ASST-Spedali Civili di Brescia

Percorso Formativo ECM FAD – 10.5 crediti

Questionario ECM FAD disponibile dal 7 aprile 2021 su: www.siaip.it

Le immunodeficienze primitive (IDP) sono tradizionalmente considerate come condizioni caratterizzate da un’aumentata suscettibilità a infezioni ricorrenti o gravi, dovuta a un’alterazione della risposta immune. Le IDP possono anche manifestarsi con quadri di immunodisregolazione. Un aspetto clinico comunemente osservato nella disregolazione del sistema immunitario è l’autoimmunità, dovuta a cloni cellulari autoreattivi formatisi in seguito ad alterazione dei complessi meccanismi che modulano la tolleranza centrale e/o periferica. Queste manifestazioni possono complicare un quadro caratterizzato prevalentemente da suscettibilità alle infezioni o al contrario rappresentarne un sintomo di esordio. Nonostante quasi tutte le IDP si possano associare allo sviluppo di manifestazioni immunodisregolatorie, queste ultime sono più frequenti quando i linfociti T sono ridotti, ma non del tutto assenti, come accade nelle immunodeficienze combinate (CID). Sono inoltre descritte nella immunodeficienza comune variabile (CVID) che rappresenta l’immunodeficit umorale più comune. La terapia e il follow-up di una condizione autoimmune associata a IDP spesso corrispondono alle raccomandazioni previste per la specifica malattia autoimmune. Tuttavia, la sempre più agevole identificazione dei difetti molecolari e dei relativi meccanismi patogenetici implicati nelle manifestazioni autoimmuni delle IDP ha permesso lo sviluppo di terapie di precisione più efficaci delle terapie convenzionali non solo per il trattamento di queste manifestazioni ma anche per la stessa immunodeficienza sottostante come nel caso della terapia genica e del trapianto di cellule staminali ematopoietiche. Scopo di questa revisione è descrivere le principali manifestazioni autoimmuni associate a ciascun disordine congenito dell’immunità al fine di incrementare la possibilità di diagnosi di IDP, e la relativa adeguata terapia, al momento della valutazione di un paziente di età pediatrica con segni clinici di immunodisregolazione. A completamento verranno inoltre discussi i principali meccanismi patogenetici che sottendono lo sviluppo di manifestazioni autoimmuni nelle IDP, nonché i relativi approcci terapeutici specifici. 

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