Marzia Duse, Giampaolo Ricci

Siamo tornati dalle vacanze, con un piccolo assaggio di vita quasi normale, e ci auguriamo che la pubblicazione del numero 3 della RIAP possa ridestare il vostro interesse e solletichi qualche curiosità. 

Certamente lo farà la tanto discussa “sindrome da alpha-gal nell’adulto e nel bambino” che viene rivisitata criticamente dalla Commissione Malattie Allergiche Rare della SIAIP guidata da Elio Novembre. Ben ci illustrano le due forme di questa rara e controversa patologia allergica, quella causata da ipersensibilità immediata a farmaci e quella da ipersensibilità ritardata all’ingestione di carni rosse (intese come carni di mammiferi non primati). Ci guidano nel percorso che ha portato alla sua identificazione e la lettura di questa viaggio ci avvince come un thriller, anche se già conosciamo il colpevole dall’inizio. Ci rimpallano tra epidemiologici, farmacologi e clinici nel campo dell’immunologia e allergologia la cui collaborazione e integrazione ha portato alla non facile identificazione dell’allergene, insolita quanto imprevista dal momento che non eravamo preparati a riconoscere che l’allergene non era una proteina bensì un disaccaride, il galattosio-α-1,3-galattosio definito come alpha-gal o α-gal, che ha dato il nome alla sindrome. Pur essendo una condizione rara in età pediatrica, va tenuta in considerazione in particolare se i bambini sono residenti in zone ad alta diffusione di zecche, perché il loro morso può costituire il primo innesco della sensibilizzazione.

La Commissione Orticaria della SIAIP coordinata da Domenico Minasi ci propone una bellissima prospettiva molto esauriente sulle novità presenti e future – ma prossime – nella gestione dell’orticaria cronica. Sappiamo che l’orticaria cronica ha una prevalenza stimata tra lo 0,5 e il 5% nella popolazione generale, costituendo non certo una malattia frequente in pediatria; è però estremamente problematica per il suo forte impatto sulla qualità di vita di questi pazienti. Non sempre la terapia aggressiva con antistaminici riesce a controllare il quadro clinico, anche per l’estrema eterogenicità dei momenti patogenetici sottesi; perciò la sperimentazione e lo sviluppo di nuovi farmaci biologici che hanno come bersaglio diversi ma specifici pathways molecolari – potenzialmente responsabili dei sintomi – possono costituire un approccio risolutivo o comunque più efficace della terapia tradizionale, in analogia con molte altre patologie allergiche che hanno avuto nuove possibilità di essere curate o controllate dai farmaci biologici. 

L’“approccio pratico alle immunodeficienze primitive“ a cura della Commissione Aspetti Regolatori dei Percorsi Assistenziali in Immuno-Allergologia Pediatrica della SIAIP coordinata da Roberto Bernardini è un lavoro in cui possiamo ritrovare consigli pratici per sospettare un deficit immunologico. Con ciò si viene a delineare non solo un preciso iter diagnostico, ma anche quali indagini effettuare nei centri di riferimento di primo, secondo e terzo livello per avere risposte attendibili da laboratori qualificati. Una guida molto utile.

Non potevano mancare molteplici aggiornamenti sul COVID-19. La Commissione Rinosinusite e Congiuntivite coordinata da Michele Miraglia del Giudice ci propone “Impatto del COVID-19 nei bambini in Italia: risultati di una survey tra i pediatri italiani”. Questo studio è molto originale e ci dà una prima e inedita fotografia dell’impatto del COVID-19 in relazione all’asma allergico e al coinvolgimento delle vie aeree superiori tra i bambini osservati dai pediatri in Italia. Un’ottica molto particolare e un’analisi molto dettagliata a dispetto dei numeri piuttosto contenuti: sicuramente fornisce importanti informazioni semplici, chiare e utili per migliorare la pratica clinica. 

In quest’ottica si inserisce anche il caso clinico proposto da Mauro Calvani et al. “Eosinofilia grave transitoria e produzione di autoanticorpi in una bambina con recente infezione da SARS-CoV-2” che evidenzia quanto abbiamo ancora da conoscere – e molto! – sull’espressività clinica di questa infezione virale. 

Sempre nella scia delle informazioni sulle più curiose e recenti proposte di approccio all’infezione si trova anche la pillola di letteratura proposta da Bianca Cinicola, che ci riassume una revisione della letteratura sull’opportunità di supplementare la nostra dieta con nutraceutici nel management del COVID-19 e accenna ai primi tentativi di un approccio sperimentale al problema. 

L’altra pillola viene proposta da Andrea Barbalace, che commenta un interessante lavoro originale sulla stagionalità pollinica nel Sud Europa e sulle molteplici difficoltà che ancora incontrano le società scientifiche nel tentativo di darne una definizione univoca e standardizzata.

Questo è il contenuto del numero 3 ma… stiamo preparando con il Presidente e il Direttivo tutto una grande svolta nell’editing di questa nostra rivista per premiare anche con maggiore visibilità gli artefici dei nostri articoli e per dare maggiore diffusione – anche internazionale – alle nostre iniziative… come in un thriller… ne riparliamo in occasione del prossimo numero e nel frattempo… buona lettura!

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