All’inizio degli anni ’80, Rob Aalberse ha osservato in vari pazienti allergici anticorpi IgE che reagivano contro la componente glucidica, invece della componente proteica delle molecole allergeniche. Due importanti proprietà caratterizzavano questi anticorpi: 1) l’incapacità di indurre un’efficiente degranulazione dei mastociti a contatto con l’antigene; 2) la capacità di interagire con diverse glicoproteine allergeniche.
Aalberse ha anche previsto molte ramificazioni derivate dalle sue osservazioni: a) la bassa rilevanza patogenetica di questi anticorpi nel causare reazioni allergiche; b) il rischio che questi anticorpi confondessero i risultati dei test allergologici in vitro, dando luogo a test positivi per diversi estratti allergenici in assenza di un’effettiva patogenicità di quegli stessi estratti; c) la necessità di prevenire falsi positivi trattando i reagenti allergenici per rimuovere i loro componenti glucidici; d) la necessità di privare il siero del paziente di questi anticorpi prima di esaminare il siero stesso per la sua reattività IgE contro gli estratti allergenici.
Inoltre, Rob Aalberse ha coniato la duratura definizione di “Determinanti di carboidrati cross-reattivi” (CCD). Questa revisione è dedicata ai cosiddetti CCD “classici” e mira a: a) riassumere le informazioni di base sulla natura biochimica dei CCD; b) presentare gli aspetti epidemiologici della risposta delle IgE ai CCD; c) descrivere i due principali tipi di interferenza dei CCD nei test allergologici in vitro e il loro superamento; d) ampliare la panoramica delle IgE contro i CCD, in particolare nei parassiti, e le ipotesi sulla loro giustificazione evolutiva.
Infine, cercheremo di evidenziare le domande di ricerca aperte e gli esempi di ricerca in corso per rispondervi.