COVID-19 tra inquinamento e clima

A cura della Commissione Nuove Tecnologie Digitali della SIAIP Auro Della Giustina 1, Maria Antonia Brighetti 2, Alessandro Di Menno di Bucchianico 3, Stefano Pattini 4, Ifigenia Sfika 5, Alessandro Travaglini 2, Velia Malizia 6, Salvatore Tripodi 7 (coordinatore)

1 Pediatra di Famiglia, Parma; 2 Aerobiologo, Dipartimento di Biologia Università di Roma “Tor Vergata”, Roma; 3 Chimico, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Roma; 4 Allergologo-Clinico Immunologo, Unità di Pediatria, Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Materno-Infantili e dell’Adulto, Università di Modena e Reggio Emilia, Modena; 5 Allergologo-Clinico Immunologo, Roma; 6 Istituto per la Ricerca ed Innovazione Biomedica (IRIB), Consiglio Nazionale della Ricerca (CNR), Palermo; 7 Allergologo, Servizio di Allergologia, Policlinico Casilino, Roma

L’epidemia da COVID-19, poi dichiarata dall’OMS pandemia l’11 marzo 2020, ha travolto l’intero pianeta Terra coinvolgendo inevitabilmente anche l’attuale dibattito tra inquinamento e salute. Il 20 marzo 2020 la Società Italiana Aerosol (IAS) ha emesso un Comunicato Ufficiale per chiarire la propria posizione riguardo un possibile collegamento tra inquinamento ambientale da particolato (PM) e diffusione della recente pandemia da COVID-19: IAS sottolineava la necessità di indagini più estese e approfondite e, secondo le conoscenze attuali, considerava priva di ogni evidenza scientifica la conseguente raccomandazione di ridurre l’inquinamento ambientale come mezzo per combattere il contagio da COVID-19. 

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