COVID-19: asma e allergia proteggono dalle forme gravi?

Raccomandazioni per la gestione dell’asma in tempo di COVID-19

A cura della Commissione Asma della SIAIP Amelia Licari 1, Maddalena Leone 2, Maria Elisa Di Cicco 3, Sara Bozzetto 4, Valentina De Vittori 5, Maria Scavone 6, Doriana Amato 7, Carlo Capristo 8, Dora di Mauro 9, Maria Angela Tosca 10 (coordinatrice)

1Immuno-Allergologia Pediatrica e Malattie dell’Apparato Respiratorio, SC Pediatria, IRCCS Policlinico San Matteo, Pavia; 2 Allergologia Pediatrica, Ospedale Niguarda, Milano; 3 Allergologia Pediatrica, UO Pediatria 1, Azienda Ospedaliero Universitaria, Pisa; 4 UOSD di Pneumologia Pediatrica, Università degli Studi di Padova; 5 Servizio di Immunologia ed Allergologia Pediatrica, Policlinico Umberto 1,Università Sapienza, Roma; 6 UO Pediatra, Università “Magna Graecia”, Catanzaro; 7 Azienda Ospedaliero-Universitaria “Consorziale-Policlinico”, Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Bari; 8 Clinica Pediatrica II Università degli Studi Napoli; 9 UO Pediatria, Parma; 10 UOSD Centro Allergologia, Istituto Giannina Gaslini, Genova

È ormai noto che il rischio di malattia grave associata ad infezione COVID-19 è considerato elevato per i soggetti di età superiore a 60 anni di età, di sesso maschile e per coloro che presentano patologie concomitanti quali ipertensione, diabete, malattie cardiovascolari, malattie respiratorie croniche e neoplasie. Anche l’asma è stata inizialmente considerata come un fattore di rischio per manifestazioni gravi da COVID-19. Tuttavia, studi sulla casistica cinese hanno documentato che la maggior parte dei pazienti ricoverati per COVID-19 non avevano nel passato una storia di asma o allergia. In particolare, uno studio cinese ha riportato una prevalenza di asma dello 0,9% nei pazienti ricoverati per COVID-19, significativamente inferiore rispetto alla popolazione generale, in cui la prevalenza era del 6,4%. 

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