Giunge in ambulatorio una bambina di 10 anni per un episodio di anafilassi caratterizzato da orticaria-angioedema associata a difficoltà respiratoria ingravescente, in seguito all’inalazione dei vapori di cottura di gambero. L’evento si è risolto dopo somministrazione di adrenalina intramuscolo da parte del 118.
In anamnesi risulta storia di dermatite atopica, al momento della visita in remissione, e pregresse reazioni orticarioidi acute al volto dopo ingestione di crostacei e molluschi, successivamente esclusi dalla dieta senza eseguire ulteriori accertamenti.
Inoltre nella storia clinica non risulta alcun sintomo ascrivibile ad allergia ad inalanti.
In ambulatorio si eseguono skin prick tests, risultati positivi per l’estratto di acari maggiori e aragosta. Tramite prelievo ematico, si ricercano IgE specifiche; la bambina risulta sensibilizzata al granchio comune, al gambero, astice, vongola, ostrica, aragosta.
Inoltre si effettua la diagnostica molecolare, che risulta significativa per Pen a1 e Der p 10, rispettivamente la tropomiosina del gambero e dell’acaro.
Viene quindi posta diagnosi di allergia alimentare IgE-mediata ai crostacei e molluschi, raccomandata dieta di eliminazione e prescritto autoiniettore di adrenalina.