Allergia a chemioterapici nel bambino

A cura della Commissione Farmaci della SIAIP: Fabrizio Franceschini 1, Paolo Bottau 2, Silvia Caimmi 3, Lucia Liotti 4, Claudia Paglialunga 5, Annamaria Bianchi 6, Giuseppe Crisafulli 7, Francesca Mori 8, Francesca Saretta 9, Carlo Caffarelli 10 (coordinatore)

1 UOC Pediatria, Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti”, Ancona; 2 Pediatria e Neonatologia, Ospedale di Imola (BO); 3 Clinica Pediatrica Policlinico San Matteo, Università di Pavia; 4 Pediatria, Ospedale Principi di Piemonte, Senigallia; 5 UOC di Pediatria, Azienda Ospedaliera-Universitaria “Consorziale-Policlinico”, Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Bari; 6 Pediatria, Ospedale San Camillo, Roma; 7 UO Allergologia, Dipartimento di Pediatria, Università di Messina; 8 Allergologia, Dipartmento di Pediatria, Ospedale Anna Meyer, Firenze; 9 SC Pediatria, Ospedale Latisana-Palmanova, Dipartimento Materno-Infantile, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale; 10 Clinica Pediatrica, Dipartimento Medicina e Chirurgia, Università di Parma

L’allergia a farmaci costituisce un importante problema in ogni ambito sanitario specialistico e in particolare in oncologia pediatrica dove la allergia a chemioterapici rappresenta una patologia sempre più importante per la sua frequenza e per il numero crescente di nuovi farmaci che vengono ogni anno immessi sul mercato. Le procedure diagnostiche e i trattamenti allergologici in questo settore della medicina sono ancora poco studiati e poco standardizzati, tuttavia è necessaria una attenta e costante valutazione della letteratura in quanto esistono raccomandazioni, algoritmi diagnostici e procedure di desensibilizzazione che vanno conosciute e praticate per la loro dimostrata efficacia. Il bambino oncologico, già provato dalla sua importante patologia, deve poter usufruire delle migliori terapie farmacologiche senza dover ricorrere a esclusioni di farmaci di provata efficacia a causa di una reazione allergica, a volte solo sospetta. Spesso infatti la sostituzione di un chemioterapico comporta l’uso di farmaci alternativi, di seconda scelta e quasi sempre meno efficaci. Ricercare le migliori strategie diagnostiche e terapeutiche della allergia a chemioterapici e se necessario praticare nuove e sicure procedure di desensibilizzazione deve essere una attività di primaria importanza per l’oncologo, supportato in questo compito dalla collaborazione con l’allergologo.

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