Editoriale

Marzia Duse, Giampaolo Ricci

Anche questo numero 3 della RIAP è – come tradizione – imperniato sull’articolo oggetto di FAD, frutto del lavoro della Commissione Diagnostica della SIAIP, coordinata da Franco Paravati. Il corposo lavoro tratta delle “sindromi da attivazione mastocitaria”. La sindrome da attivazione dei mastociti è una condizione immunologica in cui i mastociti rilasciano in modo inappropriato ed eccessivo mediatori chimici, causando una serie di sintomi gravi e ricorrenti, vere e proprie reazioni anafilattiche ripetute. A differenza della mastocitosi, in cui i pazienti presentano livelli elevati di mastociti, i pazienti con sindromi da attivazione mastocitaria hanno un numero normale di queste cellule, il che rende più difficile individuare la sindrome e dobbiamo tenerla presente e conoscerla bene per poterla sospettare. Il dato di laboratorio più semplice che ci può orientare verso questa sindrome è il dosaggio della tripstasi sierica basale: se superiore a 20 ng/ml, può essere molto suggestivo in assenza di neoplasia ematologica. Nell’articolo sono ben dettagliati i criteri clinici per la diagnosi; in particolare vi ritroviamo quelli che la World Health Organization propone utili a differenziare questa sindrome dalla mastocitosi sistemica. 

A testimoniare quanto le nostre Commissioni siano attive e vitali, anche la Commissione Malattie Allergiche e Rare, coordinata da Elio Novembre ci propone un utile approfondimento su una rara sindrome allergologica descritta nel 2014: la Drug Induced Enterocolitis Syndrome. Si tratta di un quadro clinico simile alla più nota Food Induced Enterocolitis Syndrome, ma l’agente eziologico non è un alimento, bensì un farmaco (il più delle volte amoxicillina o amoxicillina/acido clavulanico). La patogenesi non è nota, ma è ipotizzabile che metaboliti del farmaco o complessi farmaco-proteine possano danneggiare l’epitelio gastrointestinale o direttamente o con meccanismo immuno-mediato. Per la diagnosi ci vengono illustrati criteri maggiori e minori: teniamoli presenti quando ci troviamo di fronte a sintomi gastrointestinali non altrimenti spiegabili in soggetti che hanno assunto farmaci. 

Non solo. La Commissione Orticaria, coordinata da Mimmo Minasi, ci presenta un aggiornamento esemplare sulla diagnosi differenziale dell’orticaria acuta del bambino, un documento davvero utile e che ha pochi esempi in letteratura. In realtà prendendo spunto dalle diagnosi differenziali, troviamo un’ampia e approfondita descrizione di molte patologie cutanee che possono avere aspetti clinici confondenti con quadri di orticaria acuta persistente. È in pratica un prezioso vademecum che possiamo utilizzare quando ci troviamo di fronte a malattie della pelle insorte improvvisamente che non corrispondono alle caratteristiche di una “comune” orticaria.

Ci preme infine segnalare l’articolo di Luca Pecoraro, bravissimo Junior Member, che ha rivisto e commentato le ultime novità sull’asma in “Diciotto mesi di novità della letteratura sull’asma in età pediatrica”. È stato davvero abile a sintetizzare i due aspetti più rilevanti emersi anche dalle recenti linee guida GINA: la mancanza di adeguatezza – sia nell’adulto che nel adolescente a partire da 12 anni – di una terapia inalatoria basata sull’utilizzo esclusivo dei broncodilatatori a rapida durata di azione come strumento efficace di controllo dell’asma lieve. Il secondo aspetto è il richiamo a considerare l’asma come una malattia con diversi fenotipi che devono essere considerati nella gestione della terapia, specie in presenza di quadri gravi.

Infine – come di consueto – oltre ad augurare a tutti voi una buona lettura, vogliamo approfittare del momento in cui esce questo numero, per unire la nostra voce a quella ministeriale e sollecitare tutti non solo a effettuare la vaccinazione antinfluenzale, ma anche a stimolare tutti i pazienti, in particolare quelli asmatici a eseguirla il più presto possibile, anche in considerazione del fatto che in questo periodo l’infezione da COVID-19 sta riemergendo.

Un caro saluto a tutti. 

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