Il 16 aprile 1997 a Riva del Garda veniva fondata la SIAIP: l’atto costitutivo porta la firma di Gianni Cavagni, Elena Galli, Luigi Nespoli, Elio Novembre, MariaCristina Pietrogrande, Claudio Pignata, Alessandro Plebani, Paolo Rossi e Carmelo Salpietro.
Sono trascorsi esattamente 20 anni.
E sono stati 20 anni di grandi cambiamenti culturali e scientifici su cui la nostra Società si è progressivamente rimodellata con il contributo di tutti. Ne parleremo nel prossimo Congresso nazionale, a Firenze e ci guiderà in questa breve – ma per molti di noi non così breve – storia Alberto Ugazio che ne fu uno dei principali protagonisti e ispiratori.
Ne parleremo dunque nel corso del 19° Congresso; già, perché il 20° sarà nel 2018, a Milano. Il primo fu nel 1998 a Firenze e da allora si sono succeduti ogni anno, spesso intervallati da consensus e incontri multidisciplinari, percorrendo tutta l’Italia in sedi diverse, ma con un filo conduttore ineccepibile: l’aggiornamento scientifico e il suo valore inestimabile sulla conduzione clinica delle malattie immuno-allergologiche: scienza al servizio del paziente, aggiornamento al servizio dei Soci, appuntamenti di grande significato e non solo scientifico. Il piacere di stare insieme, il gusto della critica, i dibattiti serrati, i tempi sempre risicati perché sì, c’è tanto da dire e da eccepire, perché sì è stimolante stare insieme e incontrarsi tutti quanti membri attivi, giovani pieni di entusiasmo, maestri di vita, soci fondatori.
E la SIAIP, anno dopo anno, ha seguito passo passo tutte le nuove idee, i risultati scientifici straordinari, ma soprattutto ha seguito, assecondato e riletto in chiave critica la grande rivoluzione culturale di questi 2 decenni.
Solo trenta anni fa – lo ricordo bene insieme ai meno giovani di noi – disporre di un articolo internazionale era difficilissimo, a volte una vera impresa pionieristica. Esisteva un testo “sacro” – il Cuboni – un mero elenco di biblioteche e del loro contenuto: vi si cercava l’articolo agognato e si iniziava la manovra di avvicinamento: telefonate, fax e infine l’invio (o il ritiro dopo un viaggio anche difficile) dalla biblioteca. L’articolo era prezioso, lo si sottolineava, riassumeva, schematizzava e alla fine era parte integrante del nostro sapere.
Ora Internet, le banche dati, il mondo digitale, PubMed ma anche più modestamente – e spesso con maggiore efficienza – Google o altri motori di ricerca ci forniscono dati, modalità, contenuti, abstract e schemi riassuntivi o immagini con una facilità e rapidità straordinaria: i dati si accumulano, a volte si confondono, spesso ci scoraggiano. Come si può tenere tutta quella mole di informazioni nella nostra testa, come possono diventare realmente parte integrante del nostro sapere? Ne è scaturita una consapevolezza nuova, la necessità di riassumere e vagliare criticamente tutti i dati e le informazioni in chiave clinica attraverso lo strumento della Evidence Based Medicine. La EBM è ormai uno strumento e una guida imprescindibile che ha facilitato lo sviluppo di un pensiero critico comune. Attraverso le facilities di Internet dei social, possiamo confrontarci e cercare di risolvere anche il più piccolo e residuo dubbio. Lo condividiamo, lo discutiamo e lo metabolizziamo come in passato non avremmo potuto fare.
Verrebbe di dire che in un mondo siffatto non c’è più spazio per il Congresso tradizionale di aggiornamento poiché tutti possiamo essere in teoria aggiornati – se lo vogliamo – in tempo reale.
Non solo le relazioni, ma anche le domande a fine relazione e i dibattiti sembrano scontati a fronte delle chat o delle mailing list di discussione e di confronto. Che senso ha allora il congresso?
Il congresso è e rimane ovunque espressione della vita di una Società scientifica. È l’occasione di incontro, è lo stimolo meditativo che ci coinvolge e ci riunisce fisicamente: non ognuno a casa propria o nel proprio ambulatorio; insieme, si condividono le parole, le immagini, i toni, le esperienze, gli stati d’animo, gli entusiasmi e …anche i sarcasmi o gli attriti: il Congresso è vita e non solo pensiero astratto.
Per questo come Presidente e con la condivisione di tutto il Direttivo abbiamo cercato di preparare un incontro ad alto livello, che riunisca le diverse anime del nostro settore di interesse … e le diverse generazioni.
Con questo spirito abbiamo introdotto qualche novità nel pieno rispetto delle migliori tradizioni. E proprio dalla tradizione partiamo, dai mitici corsi precongressuali, che costituiscono la parte più autentica e viva del congresso, la più interattiva.
I corsi quest’anno – come nella migliore tradizione – sono espressione della attività e delle idee delle commissioni: non le elenco, tutti le conosciamo, ma questa volta le abbiamo rese più agili e soprattutto finalizzate alla pratica clinica. Ogni sessione termina con una relazione di impatto pratico, alle “lezioni frontali” di aggiornamento segue la ricaduta clinica, il confronto con la realtà o la verifica della applicabilità di protocolli, linee guida o flow chart terapeutiche attraverso esperienze di applicazione “sul campo” di terapie avanzate e pionieristiche, oppure di casi tranello. Insomma: non solo aggiornamento, ma verifica della solidità di ciò che si da per acquisito.
Questo format è stato mantenuto in tutte le otto sessioni ma non è l’unica novità: in ogni sessione sono stati coinvolti e inseriti relatori junior perché partecipino attivamente portando a tutti entusiasmo e fantasia … voci giovani che esprimono punti di osservazione spesso più acuti e critici di chi ha tanta esperienza e storia alle spalle.
Non più sessioni junior separate, dunque, non più sessioni da “studenti in prova” ma innesto giovane e vitale di Colleghi di cultura nel cuore del congresso e della vita societaria. Nulla è più fecondo della commistione del radicalismo e della naïveté dei più giovani con la esperienza dei meno giovani! E con ciò ci siamo aperti agli ancor più giovani, ai medici in formazione e agli specializzandi in pediatria di tutta Italia invitandoli a partecipare gratuitamente, assistere e prender parte alle discussioni, confrontandosi con il panel di esperti… un ottimo investimento.
Sempre crescendo nei rapporti collaborativi internazionali e forti di una evidente visibilità e credibilità della nostra Società, abbiamo inserito per la prima volta due sessioni congiunte con Società di altissimo spessore scientifico: l’EAACI e l’ACAAI.
L’EAACI è nostra società madre europea e ormai annoveriamo molti nostri colleghi nei suoi ranghi dirigenziali e rappresentativi. Antonella Muraro e Lars Poulsen, insieme a Paolo Matricardi, nostro orgoglio nazionale, ci daranno un flash sulla medicina di precisone e sul valore traslazionale delle più recenti acquisizioni in tema di biologia molecolare. Appropriatezza del nostro operare, risparmio di risorse e minor approssimazione nelle nostre valutazioni prognostiche.
Nella sessione congiunta con l’American College of Allergy Asthma and Immunology avremo il piacere e l’onore di avere con noi – sotto l’endorsement dell’ACAAI – il suo presidente e vicepresidente, Stephen Tilles da Seattle e Bradley Chipps da Sacramento che, insieme a Leonard Bachalier ci porteranno le ultime novità sull’asma. Tilles è fortemente impegnato nella elaborazione di linee guida sull’asma, Chipps ci parlerà dei problemi del suo controllo e Bachalier del rapporto tra fenotipi di weehzing e asma. Peraltro questi argomenti incrociano esattamente una iniziativa di grande portata e attualità per la SIAIP. Proprio in questi mesi molti centri stanno sottoponendo al proprio Comitato Etico un progetto SIAIP sul controllo dell’asma. Infatti con la commissione asma, coordinata da Mariangela Tosca, la SIAIP si è fatta promotrice di un protocollo-registro per valutare il controllo dell’asma (ovviamente con esclusione dell’asma grave) nelle nostre realtà. È un progetto ambizioso – aperto a tutti coloro che ne sono interessati – che potrà dare risultati di eccezionale importanza epidemiologica e clinica.
Particolarmente interessante e articolata sarà la sessione di chiusura del congresso che fa emergere come la immuno-allergologia sia effettivamente un filo di Arianna che attraversa tutte le specialità pediatriche: sono infatti previste ben tre sessioni congiunte con la SIMRI, la SITIP e la SIMEUP.
Infatti la SIMRI con la quale condividiamo soprattutto in questi ultimi anni obiettivi, percorsi e progetti, chiuderà la panoramica sull’asma e sulle discinesia ciliari; la SITIP, con cui condividiamo i problemi dei bambini con infezioni ricorrenti e non, respiratorie e non e delle vaccinazioni affronterà per noi problemi che ancora attendono soluzione: dal controllo delle infezioni ricorrenti alle otiti medie essudative. Infine la SIMEUP si affiancherà a noi dandoci indicazioni su come affrontare le emergenza allergologiche e immunologiche, l’anafilassi in particolare.
Nel frammezzo vi saranno sessioni che affrontano aspetti specifici e controversi che meritano di essere oggetto di studi futuri: dagli immunomodulanti ai probiotici e ai biologici; è prevista una sessione dibattito con televoter – speriamo scoppiettante di fuochi d’artificio – che affronterà gli argomenti più spinosi (LTP) o critici (PEF) per i quali il divario tra il dire e il fare è davvero oceanico. Ma soprattutto vi segnalo come veramente innovative la sessione poster e tutorial.
La scelta di inserire premi per i migliori poster e per i migliori tutorial (che verranno giudicati dalla giuria costituita da due illustri immunologi) è frutto di una precisa strategia di questo direttivo: la decisione di aprire la Società Scientifica al mondo dei bambini e delle loro famiglie.
Andava riservato uno spazio alla comunicazione con il mondo “laico” che trova in Internet le più fantasiose risposte a ogni dubbio ma non vi trova indicazioni formulate da una società scientifica come la nostra. Era necessario costruire all’interno del nostro sito web una pagina per le famiglie … e l’abbiamo fatto. Ora si tratta di riempirla con informazioni utili ed efficaci … e spesso le parole non bastano. Da qui l’idea di lanciare l’iniziativa dei tutorial finalizzati a spiegare ai genitori come svolgere alcune delle indicazioni che diamo – spesso frettolosamente – al termine delle nostre visite ambulatoriali. I migliori filmati saranno inseriti sul nostro sito e vorremmo – non sarà facile ma ci impegneremo e farlo – che questo rappresenti l’inizio di un’intensa collaborazione con i più giovani e volenterosi che potranno contribuire non solo con nuove idee ma soprattutto con nuovi metodi comunicativi.
La SIAIP cresce di passo con i tempi e la Comunità Europea ha adottato una precisa strategia riguardo agli studi clinici: per questo sarà cruciale ascoltare Valeria Antenucci, Responsabile del Contract Research Organization dell’I.R.C.C.S. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Ci illustrerà come la nostra Società potrà valorizzare le proprie risorse – ovvero tutti noi soci – attraverso la stesura e conduzione di trial clinici. La SIAIP potrà diventare proponente e moltiplicatore di studi ad alto potenziale scientifico o di significativo impatto clinico. Ne abbiamo creato le basi … tutti noi Soci da ora possiamo e dobbiamo costruire la SIAIP del futuro.